domenica 18 agosto 2013

KAZAKHSTAN

Stanotte Giacomo ha rischiato seriamente la fucilazione sulla pubblica piazza come nemico del sonno. Io e Andrea ancora lo malediciamo per avere russato tutta notte come un grizzly...
Mi sveglio un'oretta dopo lui ed Andrea, e li trovo seduti attorno al tavolo della colazione insieme a Memo
ancora a parlare di moto e viaggi.
Tra una chiacchiera e l'altra lasciamo Bishkek verso le 11.30, diretti verso il confine con il Kazachstan
distante circa 400km. L'intenzione è di dormire nei pressi e passarlo domani mattina presto.
Ci vuole un'ora per lasciare il traffico caotico della città e dei suoi dintorni ed  il caldo al quale ormai non
siamo più abituati dopo 10 giorni tra Pamir e montagne del Kirghizstan.
Fortunatamente a portarci un pò di sollievo contribuiscono un paio di passi di montagna sui quali ci  arrampichiamo, entrambi superiori ai 3000 metri. Quello che  per noi è una meta mitica, il passo più alto
d'Europa (lo Stelvio) qua farebbe sorridere talmente tanti sono i valichi più elevati...
Guidiamo tra decine e decine di yurte che sorgono accanto alla strada per vendere latte di cavalla fermentato e altri prodotti artigianali, mantenendo una media piuttosto elevata e senza fermarci spesso. Contrariamente ai 15 giorni scorsi le occasioni di fare foto si sono ridotte drasticamente...
Pranzo con uno snack al cioccolato ad una pompa di benzina e di nuovo via. Ci allontaniamo sempre più dal
traffico e cominciamo a perderci nelle campagne del nord ovest del paese, con innumerevoli villaggi che scorrono accanto a noi...la povertà che vediamo non può che portarci indietro agli anni '50 del nostro dopoguerra.
Carri pieni di fieno trainati da cavalli e asini, bambini sporchi che giocano, vecchi che impassibili assistono
al nostro rumoroso passare.
Alle 17.15, quaranta km prima del confine decidiamo di affrettarci e di provare a passare già questa
sera...orientarsi in questo dedalo di strade non è semplice però, ed infatti sbagliamo una svolta e ci ritroviamo fuori rotta. Ci pensa un signore su una macchina di passaggio e rimetterci sulla retta via, facendoci ampi gesti di seguirlo. La targa è kazaka, anche loro devono attraversare.
Per almeno 20 km lo seguiamo da vicino, respirando fumi schifosi ogni volta che pigia il piede sul gas sulla sua macchina vintage, Su e giù per una breve serie di curve che costeggiano un (sempre più vuoto) lago artificiale creato da una diga sulla cui sommità troneggia gigantesca la testa di Lenin :-).
Sono ormai passate le 18 quando ci si para di fronte il confine. Le formalità in uscita sono rapidissime, meno
quelle in entrata che comportano una lunga fila per il controllo passaporto e qualche brivido quando gli
ispettori della dogana ci chiedono documenti che non abbiamo.
Ma come al solito tra un Adriano Celentano, un Toto Cutugno, il pupone Totti e Alessandro Del Piero si
stabilisce un clima cordiale e divertito e veniamo invitati a proseguire. Per fortuna...
Stanotte di dorme a Taraz, città di 400.000 abitanti appena al di là della frontiera. Ed in poche ore già ci
siamo resi conto che il costo della vita è MOLTO più elevato. Mi sa che sono finiti i giorni di dormire con 10
dollari e mangiare con 5...
Da domani si comincia a fare sul serio con i chilometri...(anche se oggi non abbiamo scherzato, considerando la partenza quasi a mezzogiorno e le 2 ore perse in frontiera...)
Modalità "culo di pietra" attivata

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