mercoledì 21 agosto 2013

NAVI ALL'ORIZZONTE

Finalmente!! Dopo quasi 20 giorni riusciamo a  partire ad un orario decente!
Il caldo mortale di ieri ci ha dato la sferzata che ci serviva per saltare sulle moto poco prima delle 8. Va detto che ha contribuito alla nostra celerità anche il fatto che quella specie di dependance di hotel dove abbiamo dormito non serviva la colazione...che facciamo al distributore di benzina con uno snack e un intruglio al caffè in lattina.
Seguendo il suggerimento datoci da Bartek e Marta (i ragazzi polacchi incontrati giorni fa a Naryn) appena fuori Kyzylorda prendiamo la strada secondaria che passa leggermente a nord di quella principale. Quest'ultima infatti pare essere in questa parte iniziale massacrata da decine di deviazioni per lavori in corso.
Quella che prendiamo invece si rivela quasi piacevole...si perde in mezzo alle campagne e tutto sommato c'è anche un accettabile verde ad accompagnarci. Sembra quasi il delta del Po, ma con meno acqua :-)
Man mano che procediamo però il paesaggio tende ad inaridirsi sempre più, il verde sfuma nel giallo. I canali di irrigazione sempre più rari o sempre più asciutti.
Per la serie "il meccanico da strapazzo" dedichiamo un'oretta a riparare il collettore di scarico della moto di Giacomo squarciato da un oggetto metallico (un pezzo di una balestra di un camion lungo 50 cm e pesante un paio di kg) nascosto nella polvere in mezzo alla strada. Nella sfortuna siamo fortunati che non ha squarciato la gomma anteriore, cosa che ci avrebbe causato un mare di guai. Invece con un pezzo di allluminio che abbiamo tra i ricambi (grazie Luca!!) e fil di ferro mettiamo una pezza che devo dire tiene egregiamente.
Ci ricongiungiamo alla M32, l'arteria che abbiamo percorso ieri e che percorreremo per giorni ancora fino all'uscita dal Kazakhstan. I lavori in corso sono sempre presenti, ma non numerosissimi.
Il problema è che con l'inaridirsi della steppa in queste deviazioni compaiono sempre più spesso tratti di sabbia fine come talco che si impossessano dell'equilibrio delle moto e attentano alla nostra incolumità.
A volte rallentiamo e mettiamo giù le zampe per aiutarci a non cadere, quasi sempre affrontiamo i tratti più brevi stringendo il culo e dando una manata di gas per uscirne rapidamente.
Il tutto in mezzo a nuvole di polvere bianca e accecante...e soffocante...tocca stare distanti il più possibile dai mezzi che ci precedono, macchine e camion che sollevano polvere e sabbia. Solo che loro procedono a 3kmh, mentre noi abbiamo bisogno di andare ad una velocità superiore per mantenere l'equilibrio.
La tappa si rivela comunque molto più agevole e piacevole di quella pesantissima di ieri: il traffico è molto calato, la temperatura sopportabile grazie alla partenza intelligente (e anche nelle ore pomeridiane mai superiore ai 36-37 gradi).
Le prime navi che avvistiamo sono quelle del deserto...i cammelli !! Quelli con due gobbe coperte di pelo, quelli che ci sono in Asia...non i dromedari! Brucano paciosi i cespugli grassi e spinosi che crescono lungo la strada, alzano la testa incuriositi dal rumore dalle moto e tornano a brucare :-)
La nostra destinazione, la cittadina di Aralsk sul lago d'Aral (o meglio....ormai a 30km da ciò che  rimane del lago d'Aral) si rivela ben peggio di quello che mi ero immaginato.
La zona del porto dal quale salpavano i pescherecci è ingombra di sabbia e rifiuti, scheletri di gru arrugginite e barche trascinate in secca nel micro museo locale. Fabbriche per la lavorazione del pesce a marcire di noia.
Una decadente città a metà tra Far West e residui ex sovietici. Triste, sfatta, gente dagli occhi tristi e scostante. Un pò come l'hotel (l'unico in zona): brutto, sporco, puzzolente, con rubinetti che lasciano colare un goccio d'acqua ma se  tiri lo sciacquone no. E la più antipatica persone incontrata durante il viaggio, una signora acida alla reception. Irripetibili le parole  che le rivolgiamo in italiano...
L'hotel di Shining. Ma che farebbe paura persino a Jack Nicholson. 

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