martedì 13 agosto 2013

RADDOPPIALATAPPA - PARTE 2

Apriamo un occhio alla volta cercando di intuire nel silenzio della casa se piove. No.
Oddio, il cielo è sempre piuttosto basso e grigio ma non piove.
Il dilemma che ci "attanaglia" è: per andare a NaryN facciamo la strada nord (più corta e in mezzo alle montagne) o quella sud (più lunga e meno alta di quota?). Di entrambe ignoriamo le condizioni del fondo, cosa molto importante visto l'esperienza di ieri scendendo dal passo su quella lastra di terra battuta viscidissima.
Chiediamo al padrone di casa consiglio, e lui dice assolutamente di prendere quella nord.
Ma Andrea ha il tarlo, è convinto che sia meglio quella a sud e dopo mille tentennamenti alla fine lo assecondiamo. E facciamo non bene, benissimo.
Ci troviamo infatti a trascorrere una bellissima giornata (aiutati stavolta da un pizzico di fortuna che ci scamperà per un pelo da tutti i temporali che girano sopra le nostre teste) in ampie vallate con montagne erose dall'acqua e dal vento.
Calanchi, canyon, gole dalle forme più strane ci hanno accompagnato per più di 200km. A lungo mi sono trovato a fare confronti con i paesaggi visti  durante il mio viaggio di nozze in Arizona e nello Utah.
Questi non sono cosi maestosi come quelli americani, ma sono comunque uno spettacolo per gli occhi. E guidarci in mezzo in moto su piste finalmente facili e veloci sulle quali anche osare una manata di gas in più è una soddisfazione memorabile.
Attraversiamo una miriade di paesini i cui fasti probabilmente risalgono agli anni 50/60, mentre ora sono ombre di sè stessi. Uno spettacolo allo stesso tempo triste ed affascinante...
Ce la prendiamo comoda, salvo affrettarci quando uno dei sopracitati temporali si avvicina. Acqua ne abbiamo presa a sufficienza ieri.
Entriamo in una certo non scintillante Naryn verso le 15. Ci sistemeremo qui un paio di giorni per esplorare i dintorni con comodo, visto che nel raggio di 200km ci sono perle come il caravanserraglio di Tash Rabat lungo la strada che porta al passo Torugart (verso la Cina), le sponde meridionali del lago Yssyk Kul e il lago Song Kul che è uno dei cardini del nostro viaggio. Speriamo solo che il meteo migliori perchè è a 3000 metri e i ragazzi neozelandesi incontrati a Osh ci hanno avvisato che anche se durante il giorno è assolato la notte la temperatura crolla sotto zero.
Figuriamoci con il tempo di questi giorni...

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