lunedì 4 agosto 2014

MAI 'NA GIOIA

Vi dico solo che scrivo dal cellulare all'1.42 di un giorno iniziato alle 4.50. PORCA TROIA.
Abbiamo messo la sveglia all'alba per partire alle 6 e recuperare il giorno perduto ieri, ma ve la faccio breve: la moto di Stefano ha fatto 3 metri ed é morto qualcosa dell'impianto elettrico, la moto di Giacomo aveva la batteria kaputt e la mia non partiva. 
Quindi dopo 2 ore di bestemmie e dopo avere sbrandato il povero meccanico Vadim che ha provato a risorgere inutilmente la moto di Fassun, abbiamo preso questa decisione: dare per persa la moto di Stefano, cannibalizzare la sua batteria per far partire Giacomo, e fare il pieno alla mia moto :-)
Destinazione Karakol, 400km a est (in direzione contraria ai nostri proposito quindi) per andare a recuperare due Honda XR400 che Memo ha nell'altra guesthouse.
Partiamo e dopo 200 mt Vadim (che porta in macchina uno Stefano giustamente furioso) si ferma: ha dimenticato gli occhiali da sole..porc!! Torna tutto ciancicato e sanguinante perché nella fretta e nella corsa é inciampato e si è scartavetrato sull'asfalto. Povero...
Per coprire i 400 km per Karakol servono 9 ore NOVE!!! Un pò perché Vadim guida come un vecchio con il cappello, un po perché Giacomo al km 80 sale in macchina con Stefano perché il suo teneré defunge miseramente a bordo strada ed emula il suo GS tornando mestamente a casa su un carro attrezzi.
Rimango io, stoico e solo come un cane, a guidare 'sto robo che non gasa, non frena, non mota. Ma inspiegabilmente va.
Ah dicevo...le 9 ore...percorriamo una strada che sapevo già essere terribile, la sponda nord del lago Yssyk kul, una sorta di riviera romagnola ancora più brutta, trafficata, inquinata, con le cocomere al posto delle piadine, e con una inspiegabile e snervante processione di mietitrebbiatrici che ogni tanto appaiono per creare code infinite.
Mi annoio da morire a seguire Vadim per cui dopo un po rompo gli indugi e lo passo per fare strada per conto mio, anche se é una palla atomica e qui i Kirghizi guidano come cani.
Solo gli ultimi 80 km prima di Karakul risollevano la giornata, tra campi di grano e le avvisaglie delle montagne altissime che qui si innalzano fino a diventare il Tien Shan cinese.
Ci accasiamo nell'altra guesthouse di Memo, e aspettiamo che Vadim ci venga a chiamare: non penserete che la nostra giornata sia finita eh?
ARIPORCATROIA!!
Sulle due XR400 bisogna assolutamente sostituire le gomme e montare i serbatoi maggiorati: taglio corto perché sono ormai le due e tra tre ore suona la sveglia. Lavorando prima in un garage senza luce, con pochi attrezzi, poi in 5 in 10 metri quadrati, smadonniamo i santi di tutte le religioni perché ai serbatoi mancano o le viti, o un tubo, le camere d'aria si incastrano, le gomme non si montano....si fa mezzanotte passata e con l'ultima gomma andiamo da un gommista che lavora 24/24, ma nemmeno lui con il macchinario da gommista riesce!
Siamo fottuti insomma. MA!! C'è (quasi) sempre un ma!!
Vadim va a chiamare suo padre che é un minatore in una miniera a cielo aperto, e ha dita grosse come le mie cosce. In 5 minuti aggredisce la gomma e con le sole leve di ferro riesce dove uno smontagomme pneumatico ha fallito. E in più si inventa una guarnizione per uno dei serbatoi supplementari.
Insomma...boh...dai domani dovremmo partire. Ma ormai non sappiamo se riusciremo a fare ciò che avevamo programmato.
Ogni giorno é una sorpresa, prendiamo quel che viene, noi come sempre ce la mettiamo tutta


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