Nonostante ci avessero detto che sarebbe arrivata alle 12 sapevamo che il ritardo era dietro l'angolo...ma di ritardo in ritardo, di vite in vite, di fascetta in fascetta si sono fatte le 18 e quindi la decisione di non partire, per non dover fare solo pochi km prima che cali il sole.
La giornata quindi é scivolata via tra sigarette té e bestemmie, parzialmente lavate via da un mini tour di Bishkek ad opera di Sambor e sempre in compagnia del buon Paul Stewart.
Bishkek é sovietica: piazze gigantesche, statue di Lenin, guardie impettite a proteggere la bandiera del paese.
Ma anche una ragazzina kirgiza con velo e una lunga gonna che pattina felice e sorridente sotto la statua gigantesca di Manas, eroe popolare.
Domani si punta verso Osh, e oltre in direzione Sary Tash.
Inshallah
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