sabato 26 dicembre 2009

Toccare la felicità

La mattina a Chiloè è iniziata sotto un cielo grigio acciaio, il cielo che probabilmente accompagna gli oltre 300 giorni di pioggia all'anno che mediamente "inumidiscono" questo angolo di paradiso (vi basti sapere che qui cadono circa 7000 mm di acqua in un anno, quando a reggio la media è 700).
La nostra giornata ha un unico punto fisso, il traghetto che da Quellon, nel sud dell'isola, ci deve portare sulla Carretera Austral a Chaiten, da dove poi proseguirà il ns viaggio. L'orario di imbarco è mezzanotte, per cui abbiamo tutto il tempo per visitare l'isola.
Prima meta una colonia di pinguini a 30 km da dove abbiamo dormito, strada che ci permetterà da subito di rompere il ghiaccio con il fuoristrada (facile facile...). Mi spiace di non poter rendere a parole che cosa sono state le due ore successive, perchè come ripeto spesso odori, colori, luci, e scenari simili non sono spiegabili. A volte fatico anche io a comprendere a fondo quel che sto vedendo...La strada sterrata che abbiamo imboccato infatti ci ha condotto per qualche km nell'entroterra in un ambiente molto irlandese, per poi sbucare su un tratto affacciato sulla più immensa baia che io abbia mai visto, spazzata dal vento, da infinite onde, e punteggiata di colossali scogli e pinnacoli di roccia. Considerate che questo lato dell'isola è quello esposto a ovest, quindi qui vanno a sbattere le tempeste e le onde del pacifico che si scaglia su queste baie dopo aver preso la rincorsa per migliaia e migliaia di chilometri.
La strada finiva in una spiaggia altrettanto grande ma più riparata, sulla quale ci siamo lanciati a tutta manetta, prima sulla sabbia, poi sul bagnasciuga, sgommando, sgasando, facendo avanti e indietro. Era uno dei miei sogni di motociclista fare tutto questo, e da oggi ho un sogno in meno da realizzare!
Dopo innumerevoli foto, altre sgommate, e dopo aver deciso di non vedere la pinguinera perchè ci si arriva solo in barca (e con onde di due metri non se ne parla!) ci siamo diretti a Castro, il principale centro di Chiloè, famosa nel mondo per le sue casette in legno su palafitte di tutti i colori (che sono patrimonio dell'unesco). Sulla strada abbiamo incontrato un ragazzo ed  una ragazza tedeschi che da luglio girano il sudamerica in moto e che come noi sono diretti ad Ushuaia. Sono due con due moto, ed è inutile dire che una ragazza motociclista, e per di più carina, attira gli elogi di noi uomini!!
Ora...forse qualcuno di voi avrà pensato..."vuoi che in un luogo dove scendono 7 metri di acqua in un anno, non ne abbiano preso nemmeno un goccio?" No...non ne abbiamo preso un goccio...ne abbiamo preso un mare!! 80 km di acqua da sopra, da sotto, da di fianco (grazie alle folate di vento)...poco prima di Castro facciamo la conta dei "danni": chi ha i maroni a mollo (io!), chi le mani, chi uno stivale, chi una valigia. In due e due quattro si decide per infilare una osteria, asciugarsi, aspettare che finisca di piovere ed andare direttamente al traghetto...erano le 12, siamo usciti dall'osteria alle 19 :-) Mangiato un salmone delizioso e bevuto un ottimo vino cileno...con questo metto zitti tutti quelli che mi sventolano sotto il naso tortelli, cappelletti ecc.!!!
In direzione Quellon (da Castro sono 100 km circa), infiliamo una deviazione per un parco naturale, giusto per ingannare un paio d'ore e non arrivare troppo in anticipo...solita strada mozzafiato, stavolta asfaltata, che costeggia un lago. Le nuvole si sono aperte, ma il cielo rimane plumbeo, anche se c'è lo spazio per squarci di azzurro ed un sole che inonda di oro tutto: le foreste, il lago, l'asfalto bagnato. Giunti ad un bivio a ridosso di un gruppetto di 3 case costruite nel nulla (da una di queste una magnifica bambina sui 3-4 anni, con la panza fuori e le treccine, mi saluta come una matta, ridendo e agitando la manina, che spettacolo...) scorgiamo l'oceano in fondo. Decidiamo quindi di seguire la strada che si fa sempre più stretta. Siamo io, Matte e Piero davanti a tutti. Andiamo sempre più avanti, abbagliati dal sole che ora splende in un cielo completamente terso, finchè l'asfalto non finisce e inizia la ghiaia, poi un misto di ghiaia e sabbia, poi una pista di sabbia compatta, per lo più dura come cemento, ma bucata da pozze enormi e dalla dubbia profondità. Siamo ormai solo noi 3, siamo indecisi se affrontare il guado finchè non mi dico "macchecazz..!!!" e mi ci lancio dentro. Prima una, poi l'altra, ed un'altra ancora...3 buche dentro le quali sono quasi annegato, che mi hanno seppellito di acqua (un consiglio, quando fate dei guadi chiudete la visiera del casco, è meglio...evitate che l'onda  vi entri in bocca!!). Mi giro, in preda alle risate, e scopro che anche Piero e Matte sono passati, e che anche loro non hanno chiuso le visiere e ridono come matti. Siamo in piena follia esplorativa, la strada fa sempre più schifo, e la sabbia sempre più profonda...ma sullo sfondo vediamo le onde dell'oceano sempre più vicine. Tuttavia dobbiamo arrenderci, la strada è troppo brutta, inizia il fango e prudentemente giriamo le moto, rifacendo a tutto gas i guadi. Non mi sono mai divertito così tanto in moto come in quell'ora trascorsa con Matte e Piero, lontani da tutti, consapevoli di stare facendo una mezza cazzata (perchè i tempi ormai erano stretti), ma assolutamente rapiti dalla magia del luogo, dalla solitudine, dalla follia motoristica ispirataci da quella pista e dalle sue profonde pozze...non ricordo di aver mai riso di felicità dentro al casco...bè, stasera l'ho fatto...ho riso di gusto, con la mente sgombra da ogni altro pensiero che non fosse quell'attimo, ho guardato davanti e dietro a me e c'erano i miei amici, ed ero felice di condividera questa "cazzata" con loro. Non abbiamo fatto foto, nessuno ci ha visti (a parte il grande Luca che ci è venuto a recuperare visto che stavamo tardando) ma sono sicuro che dentro di noi ci ricorderemo di questo per moltissimo tempo.
Ho detto che era tardi, e infatti a dispetto della luce piena, erano le 21...ci siamo messi subito in rotta per Quellon, quando abbiamo incrociato i nostri "amici" tedeschi che venivano proprio da là e che ci hanno dato la brutta notizia che il traghetto è stato rimandato di un giorno a causa delle cattive condizioni del mare. Questo ci obbliga a trovare al volo un luogo dove dormire stanotte, e cioè questo albergo da mezzo soldo affacciato sul porto, ed a sperare che per domani il tempo sia migliore. Almeno, anche in un posto come questo, internet è arrivato...
Scusate se ancora non ho messo foto, ma richiede parecchio tempo fra scaricarle dalle macchine  fotografiche, caricare su internet ecc....già tutto il tempo che dedico al diario di costa sonno (ora sono le 3 di notte...), fare di più vorrebbe dire non dormire nemmeno...

Qui le foto: http://picasaweb.google.it/simonevallieri/PatagoniaRaidDaAncudAQuellon#

12 commenti:

  1. Grazie per la bellissima descrizione... per un attimo mi sembrava di essere anch'io con una moto e "sgommare con voi"... mi ci vedresti? io no!!!!
    Auguro a tutti un'altra giornata meravigliosa.

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  2. sono incantata, affascinata, estasiata e...sopratutto felicissima di partecipare a queste tue grandi emozioni.
    Siete veramente dei grandi!!!

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  3. Sei bravissimo!!! a dispetto dell' età (quasi 70) vi invidio. Anche io ho visto le onde del Pacifico all' isola di Chiloe... le ricordo benissimo..a domani.

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  4. Salute a tutti, banda di goliardici cavalieri solitari. Simone complimenti, io e la mia famiglia (Piero' s family from Chivasso, Turin) leggiamo il tuo blog da quando è partita la vostra avventura ed ogni mattina, non vediamo l' ora di correre al pc per leggere delle vostre nuove sensazionali esperienze; sei eccezzionalmente bravo a scrivere e a farci rivivere le vostre emozioni. Grandi!!
    Stay tuned men!!
    P.S. Pieru ammaneeettaaa!!!

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  5. Ma che dormire... lavoraaaaa!! Vogliamo le foto! :D

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  6. ma sei pazzo??? il mio animo da "badante" ti immagina sommerso dall'acqua nemmeno troppo calda, con le onde che si infilano nel casco e ti inpediscono di vedere, la moto che forse non ce la fa a sgasare abbastanza x riportarti sulla strada maestra.... AIUTO!!! sicuramente un'emozione unica..pero' fratellino ti vorrei rivedere integro...e siamo solo all'inizio del viaggio!!!

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  7. ...DA OGGI SIA IN LIBERTA' OGNI CENTIMETRO DELL'ANIMA......
    grazie x le foto!! bellissime...

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  8. ma questo è un sogno vero!
    é così piacevole leggere,che sembra di vedere i colori e sentire le vostre risate.

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  9. grandi Simo&Simo, report coinvolgente e foto splendide (Simo quando torni il corso di fotografia puoi tenerlo tu ed io sarò il tuo primo allievo).
    mi fate una gola pazzesca e la Dani che è qui con me mi chiede in continuazione "quand'è che partiamo anche noi?"
    in bocca al lupo ragazzi, noi siamo tutti in piedi sul divano.....scatenate l'inferno!
    un abbraccio
    "ventoneicapelli"

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  10. ..hai aftto bene a mettere le foto...anche sescrivi talmente bene che uno si immagina di essere lì con te, in sella alla tua moto, a bagnarsi... a respirare polvere...a infangarsi..a provare quelle emozioni che solo una moto può dare...

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  11. Simo sono senza parole, complimenti per i reportage quotidiani mi sembra di essere lì con voi e tu sai quanto vorrei esserci, le prime foto sono splendide e la mia invidia sale in modo esponenziale!
    La lettura del tuo blog è diventato ormai un rito quotidiano per tutta la mia famiglia e tutti ti mandano un saluto
    Mi raccomando manetta non troppo aperta e godetevi gli splendidi paesaggi, come sempre che la barba sia con voi

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  12. le foto non sono splendide....di più!!!
    Già dal tuo sguardo al momento dell'apertura del conteiner si capisce quanto tu sia felice, eccitato e ansioso di iniziare questa meravigliosa avventura. noto con piacere che un sacco di gente tifa per voi. Me ne compiaccio e, ovviamente un po' di parte, sono orgogliosa di te e ti dico......vai, sei un grande!!!!

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