martedì 29 dicembre 2009

Ruta Nacional n°7 - la Carretera Austral

Per raccontarvi di questa giornata parto da una battuta di Luca “Stiamo modificando l’assetto idrogeologico di questa regione. Quest’anno invece dei soliti 4000 mm di pioggia ne cadranno 3000, perché tutti gli altri li abbiamo assorbiti noi”.
Piove, piove, piove. Eppure, dopo 200 km di acqua battente, siamo arrivati in albergo maledettamente carichi e con le risate dentro al casco!!
La notte sul traghetto è filata liscia, ed al risveglio ci siamo accomodati sul ponte per osservare la cittadina fantasma di Chaiten, evacuata dopo l’eruzione dell’omonimo vulcano nel 2007. Dal mare, in lontananza, si vede solamente una fila di case, ma seppure sia evidente che non c’è alcun movimento in città, non si nota niente di particolare. È solo attraversandola in moto che ci rendiamo conto che dietro la prima via affacciata sul mare, ci sono vie completamente seppellite da un metro e mezzo di cenere. È una visione spettrale…file e file di case abbandonate, quasi tutte in legno, con la cenere all’altezza delle finestre del primo piano oppure ammassata in montagne alte anche 3-4 metri. In lontananza, nascosto tra le nubi, il vulcano dà segno della sua presenza sputando un pennacchio di fumo bianco. La valle alle spalle di Chaiten porta anch'essa le cicatrici dell'ira del vulcano: per chilometri e chilometri vediamo centinaia di alberi morti, avvelenati dalle ceneri alcaline del vulcano disciolte nelle acque (fonte dr. Casoli).
Siamo già sulla Carretera Austral (o Longitudinal Austral, come lo chiamano qui), che dal molo del traghetto prosegue il suo percorso per circa 900 km fino a Villa O’Higgins. Se qualcuno mi avesse chiesto qual è la cosa sulla quale nutrivo più aspettative in questa vacanza avrei risposto di sicuro “la Carretera Austral!”, e non sono rimasto certamente deluso, anzi…
So che dico una cosa già detta da altri, ma devo ripetermi perché l’ho potuto constatare in prima persona. Per quanto uno possa leggere, documentarsi, guardare filmati e foto, finchè non ti ritrovi sulla Carretera non puoi renderti conto di cosa sia…è una striscia infinita di strada sterrata, devo dire piuttosto semplice motociclisticamente parlando, che come una lunga cicatrice si fa largo tra le montagne innevate ed una vegetazione più unica che rara. Qui la foresta pluviale si alterna continuamente con la vegetazione più usuale per questi climi, e da ogni parte spuntano fiumi, cascate, animali che passeggiano tranquilli lungo la strada. Solamente una cosa manca: la presenza della civiltà…in 200 km abbiamo incontrato circa 15 macchine, due camion, un camper con targa francese, un ciclista di Bologna al quale abbiamo offerto un tiro (rifiutato)…basta!! Qui puoi guidare anche per un’ora senza vedere niente di niente…sembra veramente di essere in un altro pianeta…
Ritorno al titolo ed alla battuta di Luca per dirvi delle condizioni di viaggio…stamattina ha iniziato a piovere alle 10.30, cioè quando abbiamo acceso i motori fuori dal traghetto, e non ha ancora smesso (sono le 23.15). Noi siamo arrivati in hotel alle 16 circa, per cui ci siamo sciroppati circa 8 ore di acqua che si è infilata dappertutto nonostante l'attrezzatura tecnica non ci manchi. Ad un certo puinto, fermi al distributore del paese La Junta, io Matteo Piero e Luca decidiamo che ormai siamo talmente tanto zuppi che gli ultimi 45 chilometri ce li prenderemo con molta calma per guardarci intorno e gustarci lo spettacolo di questi luoghi meglio di come abbiamo fatto nelle ore precedenti. Come al solito ci siamo divertiti come matti a fare foto, sgommare (penso che la mia ruota posteriore abbia già fatto il doppio dei chilometri di quella anteriore!), farci fare filmati in movimento dalle ragazze sul furgone. Bello bello...
Appena arrivati in hotel abbiamo sequestrato tutte le stufe ed i caminetti per asciugare i vestiti letteralmente inzuppati d'acqua, riuscendo a vincere la nostra lotta solamente a sera tarda (anzi, alcuni sono rimasti davanti alla stufa a gas fino al mattino...
Il paesino dove ci siamo fermati si chiama Puerto Puyuhuapi, che si trova al termine di un fiordo che arriva dal pacifico. Come quasi tutti le città (città...) che si trovano lungo la Carretera si tratta per lo più di una cinquantina di case in legno, un pò fatiscenti e non più grandi di un guscio di noce. In giro non c'è nessuno, i pochi negozietti, perlopiù piccoli market che vendono schifezze assortite, sono chiusi.
Il nostro albergo si trova alla fine del paese (circa 200 metri dopo l'inizio...) in posizione rialzata sul golfo, ed offre se non altro una ottima vista, caminetto e stufe, una buona cena ed una saletta molto carina per scambiare quattro chiacchiere prima di andare a letto.
Nel briefing serale a cena decidiamo che l'indomani, visto che ci aspetta una tappona da 500 km e che il tempo si prevede sempre pessimo, io e Primiano andremo prima di partire alla ricerca di una tuta cerata da mettere sopra quella da moto.
Intanto però l'ing. Casoli e il suo assistente scelto, il sarto Davoli (detto Luis Vuitton) si mettono all'opera per confezionare delle utilissime moffole per riparare i guanti da acqua e freddo, ritagliando dei sacchi in plastica spessa trovati lungo la strada...tra un sacco di risate e qualche ciucciata dalla bottiglia del rum e del pisco miracolosamente apparse accanto a noi, prima che venga buio completamente (circa alle 22.30) riusciamo a confezionare 4 bellissime (ehm...) coppie di moffole per me, luca, matte e piero (purtroppo non abbiamo trovato altri sacchi di quella qualità per farle anche per Antonio e Primiano).
Si va a letto, nella nostra stanza siamo in 6 reggiani perchè la camera da 3 mia, della simo e della jessica, è stata ampliata per ospitare luca matte e la vero ai quali era toccata in sorte una stanza riscaldata da una candelina di compleanno (per dire che la loro stufa faceva schifo).
Siamo sulla Carretera, non ci credo...è l'ultimo pensiero che mi sfiora prima di cappottarmi tra le coperte...

Qui le foto:
http://picasaweb.google.it/simonevallieri/PatagoniaRaidDaChaitenAPuertoPuyuhuapi#

3 commenti:

  1. certo che guardare fuori dalle finestre di Via Guadiana, dopo aver raffigurato il tuo report di tappa, viene il vomituccio.....ma mi tocca ed allora mi accontento dello straordinario racconto che mi trasporta in sella con voi.
    Ricordati di chiudere la manetta Simo ogni tanto e sollevare la visiera......una famosa poetessa scriveva:"......devo liberarmi dal tempo e vivere il presente giacchè non esiste altro tempo che questo meraviglioso istante".

    Have a nice day
    "ventoneicapelli"

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  2. Puerto Puyuapi! Grandi!

    Ci sono ancora il lavoro in corso a sorpresa sulla Carretera?! Eheh, che bello che era quel tratto di strada... e che bello il golfo.

    Salutatemi la locandiera, ovviamente in tedesco! ;)

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  3. Simo, le tappe che ti aspettano nel 2010 saranno ancora più ....... SUBLIMI. Forza e ricordati che sono un pò in sella dietro di te. In gamba!

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