Quello che ci manca è un must: la foto a Bahia Lapataia, davanti al cartello che indica il termine della Ruta Panamericana N°3 dopo una corsa di 17.000 km dall’Alaska. Ci arriviamo molto presto, percorrendo una ventina di km di strada sterrata viscidissima a causa della pioggia (Teodoro, il padrone dell’ostello, ci informa che ad Ushuaia piove almeno 3 volte al giorno), ed immediatamente scattano decine e decine di foto con le moto, senza moto, con noi, senza di noi, testa in su, testa in giù, moto di profilo, davanti, dietro ecc…del resto arrivare qui non è da tutti i giorni, e dopo tanta strada, tanta fatica e qualche difficoltà, siamo tutti pieni di orgoglio e soddisfazione per aver compiuto alla grande la nostra missione. Siamo alla Fin del Mundo, più giù di qui non si va, la strada finisce. Da qui, solo barche ed aerei possono condurre l’uomo verso sud e verso l’Antartide…
C’è anche il tempo per commuoversi, ed è un momento molto toccante…
Trainiamo per l’ultima volta Antonio, e dopo una rapida deviazione per far timbrare il passaporto come ricordo in un minuscolo ufficio postale, voliamo al porto per caricare le moto nel container.
L’operazione questa volta richiede molto meno tempo (a Livorno abbiamo fatto una buona pratica) e con meno ansia rispetto a due mesi fa lavoriamo veloci e precisi.
Siamo nuovamente appiedati, degli umili pedoni, senza moto e senza il 90% dei bagagli, con ancora un giorno e mezzo da trascorrere nella città mas austral del mundo…
Qui le foto:
http://picasaweb.google.it/simonevallieri/PatagoniaRaidUshuaiaGiorno1#
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