lunedì 2 settembre 2013

BUDDHAPEST

La serenità ritrovata dopo la riparazione della moto di Giacomo ci accompagna nella nostra uscita dall'ultimo dei paesi appartenenti al disgregato impero russo.
L'Viv - Budapest è una tappa da 600km che non riserva sorprese o scossoni, se non il secondo maldestro tentativo di poliziotti ucraini di estorcerci qualche soldino 50km prima della frontiera. Percorrendo la veloce strada che attraversa i Carpazi tra boschi montagne e piccoli villaggi ci godiamo finalmente qualche curva dopo 4000 km.
A ben pensarci è dal giorno in cui abbiamo lasciato Bishkek e il Kirghizstan che non facciamo una piega come si deve..da allora solo strade infinitamente dritte, steppa, campi coltivati a perdita d'occhio. E guai :-)
Come dicevo, poco prima della frontiera Andrea viene fermato da una pattuglia con un telelaser. Io e Giacomo seguiamo a poche centinaia di metri, rallentiamo per tempo e ci fermiamo a nostra volta. I poliziotti ci fanno capire che io ed Andrea andavamo forte (i 60!) e che ci devono fare la multa...segue un "offizial o non offizial?"...ovviamente la risposta è "non offizial" che serve per iniziale una trattativa.
Questi cani hanno anche il coraggio di dirci "ah italiano non offizial...mafia!"....ma brutto @## tu mi fermi per spillarmi soldi e dai dei mafiosi a noi? Eh no!!
Tempo 10 minuti e ce li mettiamo in tasca...prima gli dico che voglio vedere la ripresa o la foto di me con la velocità, e guarda caso il laser non funziona bene e non ha registrato. Poi ci chiedono 50€, poi 40, poi 30 sempre senza motivo e senza particolari possibilità di minacciarci. Continuiamo a dire loro che gli unici soldi che abbiamo sono qualche etto di monetine assortite di Tajikistan, Kirghizstan, Kazakhstan e Russia...se vogliono quelle. 
Dopo un pò di tira e molla ci ridanno i documenti e ci lasciano andare. Ecco...questo è come si deve fare da queste parti quando ci si imbatte nella polizia. Stare tranquilli, sorridere, dire che non si hanno soldi, non avere fretta e aspettare che si stanchino loro. Alla peggio fare finta di chiamare l'ambasciata italiana, scriversi i numeri identificativi che hanno appuntato sulle camicie...bluffare insomma. A meno di essere palesemente in torto, allora semplicemente si tratta sulla cifra.
L'uscita dal paese è rapidissima, un pò meno l'entrata in Ungheria ma semplicemente perchè c'è parecchia gente che passa di qui.
Ungheria vuol dire Europa, area Schengen e quindi la fine di tutte la burocrazie, i rischi di intoppi, i timbri, gli indolenti o eccessivamente scrupolosi doganieri, i moduli sempre diversi delle frontiere dell'area ex-sovietica. La benedizione della libera circolazione delle persone e delle merci!!!
Budapest arriva in un soffio, quel poco che riusciamo a vedere prima di arrivare in albergo mi dà la certezza che dovrò tornare per visitarla con calma più avanti.
Noi niente visite turistiche...voliamo in albergo (sono le 20), nel parcheggio sotterraneo dove lasciamo le moto cambiamo l'olio alla coppia conica di Giacomo. Il meccanico della BMW di Kiev si era raccomandato, avendo sostituito diversi pezzi, di fare questa operazione dopo un rodaggio di 1000/1500 km.
Cena in un luogo di ristoranti affollato e turistico ma carino, e prima mozzarella di bufala dopo oltre un mese.
Nanna presto, domani si va a casa e sono 900km...

Nessun commento:

Posta un commento