domenica 11 agosto 2013

UN GIORNO DI (QUASI) RIPOSO

Ci lasciamo alle spalle senza particolari rimpianti Sary Tash, augurandoci che la freddezza dei proprietari della nostra guest house non sia comune alle altre persone che incontreremo.
Durante i classici preparativi pre-partenza guardiamo incuriositi praticamente tutta la popolazione del paese che si raduna su grandi tappeti nella collina di fronteper mangiare e bere. Sarà cosi ogni domenica o oggi ricorre qualcosa di particolare? Mah...
Nella guesthouse accanto alla nostra invece ha dormito un gruppo di motociclisti polacchi, un italiano che ha un piccolo hotel a Bishkek che noleggio e il mitico Sambor (che è mitico solo per noi e per pochi altri che lo conoscono...un tizio polacco dall'aria strafatta grande viaggiatore di queste zone dell'asia centrale, che è riuscito a trasformare la sua passione in un lavoro vero e proprio). Stringergli la mano dopo aver letto per decine e decine di volte i suoi report di viaggio è emozionante come per mia moglie toccare Samuel dei Subsonica. Ad ognuno i propri idoli :-)
Per oggi abbiamo deciso di percorrere solo i 180km di veloce strada asfaltata che ci separano da Osh e prenderci mezza giornata libera per riposare, far recuperare un pò di forze a Giacomo che continua a ciondolare tra mal di testa e forse febbre, fare bucato, aggiornare il blog ecc...
La strada scorre via in un soffio, perfettamente asfaltata salvo qualche tratto, e finalmente dopo tanti giorni a preoccuparci di buche fossi e precipizi ci togliamo la soddisfazione di qualche piega come si deve e di vedere il contachilometri passare i 100.
Riusciamo comunque a perdere un'oretta nel traffico e nella confusione delle vie adiacenti al bazar per trovare finalmente sistemazione in una guest house carina e pulita (finalmente) con un cesso come si deve (FINALMENTE!! basta buchi in terra) e una doccia con l'acqua calda (evviva!). Le camere sono full ma ci sono delle yurte all'aperto, e in una di quelle ci piazziamo.
Il bello della giornata è incontrare Michael, signore austriaco di 57 anni che parla un ottimo italiano, che 10 anni fa ha deciso che avrebbe lavorato 8 mesi all'anno e viaggiato per i restanti 4. Trascorriamo ore a parlare delle sue esperienze, dei nostri viaggi, di sogni, di paure...è estremamente simpatico e cordiale, e non smetterei mai di stare ad ascoltarlo.
Poi c'è l'americano del Minnesota in viaggio in bici da 5 mesi ma che starà in giro per almeno altri 4. La coppia di ragazzi neozelandesi su una vecchia e malandata R80 (Cristinaaaaaaaaa!!!) che si sono fatti dalla Corea a qui e proseguiranno fino in olanda passando dalla Turchia. C'è il tedesco che sta andando in Mongolia. Gli olandesi vestiti in puro stile Mad Max che entrano, fanno un casino bestiale, spazzolano tutta la birra...sporchi di 14 giorni di Pamir in moto.
Insomma...anche stare fermi da queste parti è una esperienza. E ti rendi conto che per quanto stare lontani da casa un mese ci sembri una follia, c'è una enormità di persone che sceglie di mollare tutto per un pò per conoscere il mondo e mettersi alla prova.
E nessuna di queste persone è banale. O triste. Anzi.
Mumble mumble....

1 commento:

  1. se vuoi posso anticipare al capo che il prossimo anno i mesi di ferie saranno due.... poi ti dico come reagisce..... :-)

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