mercoledì 6 gennaio 2010

I sogni li porta il vento...

Devo dire una cosa: a parole siamo bravissimi, ma nella realtà non siamo molto puntuali!! La ripartenza da El Calafate con destinazione Parco Nacional Torres del Paine è fissata per le 9.00 perchè dobbiamo ancora trovare un pneumatico di scorta per il furgone (che non troveremo..), visto che il danno subito sulla Ruta 40 è irreparabile. Purtroppo l'ultimo tentativo di riparare la moto di Antonio ci ruba più tempo del previsto e alla fine Luca e Matteo desistono verso le 10, e si parte alle 11 avviando come al solito a traino.
La strada che ci aspetta è, come ogni giorno qui in Argentina, infinitamente dritta e infinitamente circondata dalla pampa e dai suoi colori aridi. Unica variazione al tema, ogni tanto, qualche cancello di legno sul bordo strada che indica la presenza di una estancia persa nel nulla a chissà quanti chilometri di distanza.
 Oggi il vento soffia piuttosto forte, tanto da costringerci ad avanzare tutti inclinati, ma visto che siamo su asfalto riusciamo a gestire facilmente la situazione.
Dopo un centinaio di chilometri di navigazione di bolina raggiungiamo un bivio (uno dei pochissimi, sbagliare strada in questa parte di Argentina è veramente da poveretti!): dritto, si prosegue per asfalto con un percorso più lungo di 80 km, a sinistra c'è il tracciato della vecchia Ruta 40 ormai in disuso, più breve e soprattutto sterrato. Sono 5 giorni che le nostre moto non calpestano un pò di strada "brutta", la voglia è tanta (anche perchè l'asfalto ci sta annoiando parecchio) ma alla fine prevale la ragione...c'è molto vento, già è disagevole guidare su asfalto, su sterrato sarebbe rischioso, e soprattuto il furgone non ha ancora una ruota di scorta. Forare sarebbe un  gran problema...quindi, controvoglia, ma si tira dritto...
Come sempre capita, dopo aver cercato per mari e per monti, il pneumatico lo troviamo in una gomeria scassata in un luogo che già dal nome è un programma...La Esperanza! 30 euro per una gomma che ha fatto la prima guerra mondiale, ma ci accontentiamo...
Il passo di Cancha Carrera è la frontiera con il Cile, di qui passano tutti i turisti che dal sud vanno al Paine, ed infatti troviamo un paio di pullman che ci fanno perdere parecchio tempo con il loro carico di americani dell'università di Stanford.
Il massiccio del Paine, capolavoro di madre natura, non è troppo grande, ma toglie il fiato...staccato dalle Ande, si eleva dall'altopiano che lo circonda per 3000 metri. In pochi chilometri quadrati, alcune tra le vette più particolari del pianeta svettano facendo a gara per attrarre la nostra meraviglia. I Cuernos, a strisce bianche e nere, e le 3 Torri, cilindri perfetti, sono una vera visione, per molti di noi lungamente sognata. Per cappello indossano nuvole nere, ornate dei pochi raggi di sole che riescono a filtrarle. Per vestito, un lago blu cobalto...
Ci arrampichiamo sferzati dal vento (e su sterrato arranchiamo proprio..) ma sempre con gli occhi pieni di questo affresco, circondati dalla natura nel pieno della sua potenza.
Finalmente montagne, finalmente laghi, finalmente fiumi, finalmente...Cile....

Qui le foto:
http://picasaweb.google.it/simonevallieri/PatagoniaRaidDaElCalafateAlPNTorresDelPaine#

5 commenti:

  1. ma siete arrivati nel mondo delle favole?

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  2. vi invidio più di ogni altra cosa al mondo
    Fabrizio

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  3. Amico Simo, allora l'entusiasmo con cui ti ho fatto certe narrazioni non era tutta esaltazione ma anche sensazioni vere , sofferte ,vissute. sono lieto che le certifichi di persona e che di persona ne godi . Ciao

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  4. che invidia totale!!!!
    ieri sera qui è nevicato e stamattina a spalare....

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  5. ......i sogni li porta il vento e come il vento vanno e vengono;
    le emozioni ed i ricordi rimarranno per sempre.

    "ventoneicapelli"

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