domenica 8 novembre 2009

Patagonia - prologo

Alea iacta est. Il dado è tratto.
Le moto stanno ora riposando una accanto all'altra in un piccolo e scalcinato container al porto di Livorno.
La giornata è iniziata presto, troppo presto visto che tutti siamo andati a letto tardi per colpa di moto e macchine da caricare, valige da chiudere, ripensamenti dell'ultimo momento su cosa metterci dentro, ansia ed agitazione che nonostante la stanchezza ci hanno tormentato per molti minuti anche dopo che la luce si è spenta.
La sveglia, implacabile ed incurante della nostra stanchezza, ringhia alle 5.30 in punto, ma servirà ancora qualche minuto per trovare la forza di abbandonare il caldo delle coperte. Nel frattempo tendiamo l'orecchio nel silenzio per capire se piove...no, non pare...
La forza di alzarci arriva, certamente rafforzata dalla consapevolezza che stiamo per fare qualcosa di molto importante e a lungo sognato...
L'appuntamento è all'autostrada alle 6.30, con Luca e Matteo. La Simo e la Je viaggeranno per conto loro con le macchine cariche (di ricambi, materiale da imballaggio, bagagli), non vogliamo obbligarle ad andare lente come noi, intenti a non cadere e a non rovinare le gomme tassellate.
Il viaggio fila tutto tranquillo, fa freddino ma niente di insopportabile (tranne l'aria gelida all'autogrill sul passo della Cisa). Ringraziamo tutti quanti il cielo perchè, per ora, il tempo è assolutamente splendido ed il sole ben presto si alza per riscaldarci un pò.
La strada scivola via veloce, nonostante la velocità di crociera sia moderata. Nel casco ascolto un pò di musica, canto, fischietto; mi gusto ogni chilometro, perchè so che ognuno di essi mi porta più vicino alla Patagonia. Luca e Matte si rivelano compagni di viaggio eccezionali ed attenti: rallentano immediatamente appena mi vedono attardato di qualche centinaio di metri, preoccupati che qualcosa non vada. Tutto ok, faccio segno, ho dovuto rallentare per infilarmi al volo e con una mano gli occhiali da sole sfilandomi un guanto ed estraendoli da una tasca della giacca. Non proprio una cosa che ti insegnano a scuola guida :-). Resta il piacere di sapere che quando si viaggia in gruppo, tutti sono attenti a tutti. Ci servirà questa attenzione, laggiù sulla ruta 40...
Incontriamo poco prima di La Spezia un motociclista solitario, e ci rendiamo subito conto che è Antonio, il nostro compagno di viaggio di Milano, e proseguiamo insieme fino al porto dove ad attenderci troviamo la Simo, la Je, e Piero.
Il tempo stringe, sono già le 9.30, dobbiamo affrettarci perchè alle 12 lo spedizioniere chiude i battenti.
Prima di tutto dobbiamo scollegare le batterie, smontare le valige, scaricare le macchine di tutto quello che andrà nel container.
Antonio intanto è partito in 4°, scarica dalla Fiesta della moglie Marzia una pedana in legno che nessuno di noi ha capito come potesse stare sulla piccola utilitaria e si mette al lavoro per preparare la sua moto.
Ci siamo tutti accorti subito che Antonio è un ragazzo molto...scrupoloso. Direi...preciso. E soprattuto, LENTO :-) Per fissare la sua moto nel container c'è voluto il tempo che abbiamo impiegato a mettere anche tutte le altre 5!!! Grande Antonio, ma è perfettamente comprensibile visto che si tratta di legare una moto che costa 20.000 euro e che deve viaggiare per 40 giorni su una nave.
Ovviamente di riuscire a sistemare tutte le cavalcature entro le 12 non c'è stato verso, anche perchè Primiano è arrivato molto dopo di noi, verso le 11.30, sotto una fitta e fastidiosa pioggia incominciata per fortuna qualche minuto dopo che avevamo finito di fare le ultime operazioni sulle moto ed iniziato a caricare.
Sotto gli occhi umidi (non si sa se di pioggia o se di commozione) e gli sguardi un pò perplessi di tutti noi al container arrugginito della MSC, il responsabile della Isa Spedizioni ha chiuso i pesanti portoni di acciaio e messo il sigillo.
Non ci restava che dare una pacca al freddo metallo che deve proteggere le nostre amate moto e andare a festeggiare il via di questa avventura in un ristorante vicino al porto dal nome molto promettente ed esotico (il deserto).
Fra poco più di quaranta giorni le riabbracceremo e sarà l'inizio del nostro VIAGGIO ALLA FINE DEL MONDO...

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